Gallerie artificiali di sezione variabile e trincee fra muri in fregio a linee ferroviarie in esercizio, costruite con elementi prefabbricati e getti di completamento in opera, sostegno degli scavi con paratie multitirantate, rilevati sostenuti da muri in prossimità di cave, sottopasso di strada in esercizio costruito per fasi per mantenere il traffico.
Il tratto urbano del nodo di Bologna della linea ferroviaria Alta Velocità Milano-Napoli si estende per circa 12 km (dal ponte sul t. Savena in loc. San Ruffillo, dove finisce la tratta Bologna-Firenze, fino alla stazione di Lavino poco oltre il ponte sul f. Reno dove si connette con la tratta Milano-Bologna).
A partire dalla nuova stazione AV interrata a notevole profondità, in direzione Milano la linea gradualmente sale in superficie per sovrappassare il fiume Reno e proseguire quindi verso nord-ovest prevalentemente in viadotto e rilevato.
Il cantiere si sovrappone all'area ferroviaria occupata dalle linee esistenti per Pistoia, Milano, Verona e Venezia, tutte in uscita dalla Stazione Centrale in direzione nord-ovest, quindi i problemi di interferenza con il traffico ferroviario hanno condizionato notevolmente la progettazione e lo studio delle fasi di costruzione. Utile per la limitazione geometrica e temporale delle interferenze è stato l'impiego di elementi prefabbricati per le strutture in elevazione (muri, pareti e copertura).
L'impiego del software PLAXIS specifico per lo studio dell'interazione terreno-strutture ha consentito di prevedere l'evoluzione delle sollecitazioni e delle deformazioni durante le fasi costruttive, conferendo la necessaria attendibilità alla progettazione di opere di sostegno di scavi di notevole porfondità (da 10 a 18 m).